Le
leghe utilizzate per la preparazione delle tavole da stampa e l'attrezzatura
in generale adoperata nel 1800 non era certo avanzata e perfetta come quella
attuale. Per questo la possibilità che avvenisse qualche "incidente
di percorso" era tutt'altro che remota. Tra i segni più evidenti
di questi "incidenti" vi sono i difetti di cliché.
Praticamente tutte le emissioni degli Antichi Stati Italiani hanno nel corredo
delle varietà un numero più o meno elevato di difetti: ammaccature,
ossidazioni, rotture, crepe e via discorrendo.
Il difetto di cliché, che si origina sempre da un'alterazione dello
stato originario dello stesso, può avere differenti cause: in alcuni
casi, addirittura, può già essere presente sin dall'inizio della
tiratura, ed in
altri casi si origina durante l'operazione di duplicazione del conio originale
per comporre la tavola da stampa (si veda a questo
proposito l'esempio fatto nel Lombardo Veneto dove vi sono difetti già
presenti sui francobolli con annullo del 1° giorno di emissione!); in
molti altri casi si origina con l'usura delle tavole, oppure dalla risistemazione
delle stesse: qualche colpo di martello dato un po' troppo senza scrupoli
può lasciar tracce assai evidenti (tipico caso nei francobolli di Toscana),
oppure qualche difetto di fusione può emergere in fase di stampa.
I francobolli di Modena non vanno certo esenti da difetti, anzi ne hanno un
campionario piuttosto vasto che unitamente ai noti difetti di stampa e di
composizione offrono lo spunto per interessanti collezioni specializzate.
Un difetto può essere sostanzialmente occasionale o ricorrente: nel
primo caso si tratta di una rottura temporanea, alcune volte subito sostituita
o riparata, che quindi si ritrova solo su pochi o pochissimi pezzi: in altri
casi invece il difetto è costante e si ripropone per parecchie tirature,
magari anche in tavole di francobolli differenti.
La loro importanza nello studio delle composizioni dei francobolli è
veramente notevole in quanto permette spesso di attribuire e posizionare un
francobollo con esattezza nella tavola o di studiare l'evoluzione delle tavole
da stampa.
Rappresento qui di seguito alcuni pezzi della prima emissione "Stemma"
(sia con punto, che senza, che per giornali) con evidenti segni di "cedimento"
o rottura del cliché. Sono solo alcuni dei tantissimi presenti e riscontrabili
dallo studio delle tavole. Ho scelto solo qualche pezzo con difetti molto
evidenti (Fig. da 2 a 16), tralasciandone molti di minore importanza
a livello di dimensione ma non certo ai fini dello studio approfondito (piccole
ammaccature od interruzioni della cornice, lievi deformazioni nel disegno
ecc.).
Attenzione a non confondere un difetto di cliché con una mancanza occasionale
di stampa che, seppure interessante e spesso appariscente, ha "cause
ed effetti" nettamente differenti (Fig. 1).

Fig. 1: notevole
mancanza di stampa nella parte inferiore
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Fig.
2/5: lo stemma è
"tagliato": un difetto ripetitivo.
Ma oltre a quello, notevolmente evidente,
questi pezzi presentano altre particolarità:
a voi il piacere di scoprirle...
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Fig.
6/9: altri esempi di
stemma "tagliato"
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Fig.
10-11: angolo superiore
sinistro mancante; come si può notare il cliché utilizzato
fu lo stesso e lo si desume dai moltissimi piccoli dettagli in comune
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Fig.
12-13-14: tratto rinforzato
in basso a sinistra
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Fig.
15-16: filetto verticale
sinistro sdoppiato
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