Carta a "mano" ed a "macchina"


I francobolli della prima emissione del Lombardo-Veneto vennero stampati utilizzando provviste di carta assai differenti sia per tipologia di fabbricazione che per qualità: spessa, sottile, rugosa, porosa, "straccia", costolata, vergata, a "cartoncino", ruvida, levigata ecc. ecc..
Il principale elemento che differenzia i tipi di carta è se questa sia di tipo a MANO oppure di tipo a MACCHINA.
Nello schema sottostante riporto i tipi di carta utilizzata per stampare i vari valori (per la distinzione dei tipi dei francobolli rimando alle schede specifiche dei singoli pezzi).

Francobollo
Tipo
Carta mano
Carta macchina
5 centesimi
-
No
10 centesimi
-
Sì (dal Luglio 1857) (*)
15 centesimi
I
No
15 centesimi
II
No
15 centesimi
III
Sì (dal Gennaio 1854)
30 centesimi
I
No
30 centesimi
II
Sì (dal Maggio 1855)
45 centesimi
I
No
45 centesimi
II
Sì (da fine Agosto 1856)

(*) la seconda "E" di "CENTES" è sempre chiusa in basso, mentre è aperta nel carta a mano

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Riconoscere il tipo di carta non è sempre cosa del tutto agevole, specialmente se il francobollo è su busta.
Molti elementi però ci possono aiutare a riconoscerla. Innanzitutto bisogna individuare il tipo di francobollo: è ovvio che un 15 centesimi del II° tipo non può lasciare dubbi di interpretazione essendo stato stampato solo su carta a mano. Altro aiuto può essere dato dall'anno di utilizzo se individuabile: la carta a macchina compare molto dopo quella a mano; inoltre usi tardivi sono quasi sempre su carta a macchina. I problemi inoltre non si pongono per il 5 centesimi (solo carta a mano) e per il 10 centesimi, quest'ultimo riconoscibile molto facilmente perchè come detto la "E" di "CENTES" è sempre chiusa in basso nel carta a macchina, mentre è aperta nel carta a mano e per la stampa spesso molto più marcata e "viva" nella carta a macchina (Fig. 1 ed 1a).


Carta a mano
Carta a macchina
Fig. 1: carta a mano
Fig. 1a: carta a macchina


Altri elementi aiutano ancor di più a limitare i possibili errori: ad esempio l'osservazione del tipo di incisione dello stemma ("originale" o "reinciso") e la spaziatura tra gli esemplari ("spaziatura stretta" e "spaziatura larga"). Entrambi questi particolari sono oggetto di altrettanti approfondimenti.

I dubbi maggiori, in sostanza, sorgono per il 15 centesimi del III° tipo e per il 30 e 45 centesimi del II° tipo.
Una buona lente e qualche esemplare di confronto possono tuttavia darci un grande aiuto.
Ecco di seguito come appare il retro di due esemplari, il primo su carta a mano ed il secondo a macchina (Fig. 2).

Carta mano
Carta macchina
Fig. 2: a sinistra la carta a mano ed a destra quella a macchina

La carta a mano appare nettamente più porosa ed irregolare, con parti più a rilievo, striature e piccole pieghe; la carta a macchina è al contrario nettamente più omogenea sia per quanto concerne lo spessore (generalmente maggiore della carta a mano) sia per quanto riguarda la superficie. Va precisato che si possono incontrare anche pezzi con carta a mano molto più regolare per cui il riconoscimento risulta più difficoltoso, ma quasi mai veramente complesso.
Anche l'osservazione del francobollo può dare qualche ulteriore aiuto; i pezzi stampati su carta a mano hanno generalmente una stampa più imprecisa, con maggior frequenza di piccole irregolarità di inchiostrazione, mentre nei pezzi stampati su carta a macchina la stampa è più precisa e regolare. I pezzi su carta a macchina sono inoltre alcune volte un po' più vivi nei colori. Nei pezzi su carta a mano è più comune trovare difetti di cliché, impronte di spazi tipografici e stampe "randdrucke" (cfr. i relativi "Approfondimenti"): tutti questi elementi si riscontrano assai meno facilmente nei pezzi stampati su carta a macchina. Altra caratteristica peculiare solo della carta a mano è la presenza della filigrana, ma limitatamente a pochi esemplari del foglio: l'argomento è trattato in un apposito Approfondimento.


Riassumendo si può dire che la determinazione del tipo di carta è data sia dall'esame diretto della carta, attraverso una buona lente e la comparazione con esemplari "sicuri", che dall'esame indiretto degli elementi peculiari del francobollo, quando questi siano riscontrabili (tavola da stampa, data d'uso, tipo di stemma, tipo di incisione, qualità di stampa, tonalità particolari di colore, spaziatura, filigrana ecc. ecc.).