I falsi per posta



Uno degli aspetti più caratteristici dell'emissione Napoletana è la varietà veramente notevole di falsificazioni dell'epoca per frodare la posta. Nel panorama degli Antichi Stati e della filatelia antica internazionale questa non è certo un'esclusiva; quello che tuttavia è incredibile è la quantità veramente notevole di esemplari che vennero prodotti. Basti pensare che per il valore da 20 Grana il falso è più comune dell'originale!
La stampa di questi falsi, molto grossolana, è facilissima da riconoscere, sia per l'incisione imprecisa ed approssimativa che per la tonalità di colore completamente differente: furono stampati in calcografia utilizzando delle piastre probabilmente di rame, sulle quali era presente una sola impronta: ciò lo si desume dal fatto che non esistono multipli di questi falsi, né pezzi mostranti parti di francobolli adiacenti.
Vari furono i tipi di falsi approntati per i differenti valori e spesso i "cliché" furono oggetto di ritocchi.
Vennero stampati su carta a mano reperita sul mercato locale, di diversa fattura, senza filigrana: qualche occasionale parte di marchi dei fabbricanti si può comunque rinvenire, ma la filigrana originale non venne imitata.
I margini di questi pezzi sono spesso irregolari e stretti, probabilmente perchè venivano ritagliati ad uno ad uno: ecco dunque che reperire pezzi ben marginati è tutt'altro che facile.
Vennero imitati i valori da 2, 10 e 20 Grana: la maggior parte dei pezzi venne utilizzata a Napoli e la così larga diffusione fa pensare a qualche "appoggio" da parte di impiegati postali poco onesti.
La data più antica nota di utilizzo è il 18 Giugno 1859 (2 Grana) e la più recente il 21 Settembre 1861 (20 Grana).
Alcuni tipi sono, come detto, piuttosto comuni, mentre altri sottotipi sono assai rari; sono tutti rarissimi nuovi e non comuni su busta.

Ecco nel dettaglio questi falsi: poiché non dispongo di esemplari "originali" di tutti i tipi, utilizzerò anche alcune riproduzioni di bassa qualità ricavate da cataloghi e libri: sarò molto grato a quanti potranno mettermi a disposizione le immagini dei pezzi mancanti.
Nota: riporto solo gli elementi principali necessari a distinguere i differenti tipi, benché moltissimi siano i dettagli che li differenziano, proprio a causa della fattura molto "rozza" ed imprecisa. Trascuro inoltre anche i dettagli sul colore e sul tipo si stampa perchè, come si vede chiaramente dalle immagini, non possono essere confuse con gli originali. Dettagliatissime spiegazioni si trovano nelle insuperabili opere di Emilio Diena (cfr. sezione "biblioteca").

2 GRANA

Ne vengono catalogati tre tipi.
Il primo tipo presenta la mancanza dei puntini dopo la "G" ed ha la cifra "2" molto in alto ed inclinata a sinistra. Ve ne sono due sottotipi: il primo ha il fondo bianco, senza tracce di colore, mentre il secondo, più comune, ha tutto il fondo cosparso di macchie e punti di colore (Fig. 1).
Il secondo tipo presenta invece i puntini dopo la "G", anche se talvolta poco visibili (specialmente l'inferiore); la cifra "2" è più in basso, più grande e diritta (Fig. 2).
Il terzo tipo, ricavato dalla matrice reincisa del primo, è sempre senza puntini (come il primo) ma con la cifra "2" nettamente più grande e differente; la prima "N" di "NAPOLETANA" è inoltre più piccola (Fig. 3).


Primo tipo
Secondo tipo
Fig. 1: primo tipo, secondo sottotipo
Fig. 2: secondo tipo
Terzo tipo
Fig. 3: terzo tipo
(foto tratta dal "Catalogo Sassone Specializzato" ed. 2002)


10 GRANA

Ne vengono catalogati cinque tipi.
Il primo tipo ha un punto di colore dopo l'ultima "A" di "NAPOLETANA" e l'angolo superiore destro smussato (Fig. 4).
Il secondo tipo ha un tratto di colore entro lo "0" di "10" e l'angolo superiore destro non smussato (Fig. 5).
Il terzo tipo ha la scritta "BOLLO DELLA" più vicina alla linea di riquadro sottostante, rispetto al francobollo originale; lo "0" di "10" è perfetto e non sporge oltre lo spigolo della cornice superiore (Fig. 6).
Il quarto tipo ha i due puntini dopo la "G" non allineati, con l'inferiore spostato più a destra; la "G" ha una forma particolare (Fig. 7).
Il quinto tipo ha i puntini dopo la "G" assenti od appena visibili; in alto, esternamente al francobollo, a destra della "A" di "POSTA" vi è sempre un punto di colore ben evidente (Fig. 8).

Primo tipo
Secondo tipo
Fig. 4: primo tipo
Fig. 5: secondo tipo
(foto tratta dal "Catalogo CEI" ed. 2001)

Terzo tipo
Quarto tipo
Fig. 6: terzo tipo
Fig. 7: quarto tipo
(foto tratte dal "Catalogo Sassone Specializzato" ed. 2002)


Quinto tipo
Fig. 8: quinto tipo


20 GRANA

Ne vengono catalogati ben sette tipi.
Il primo tipo ha la "D" di "DELLA" molto piccola rispetto alle altre lettere ed il tratteggio verticale a sinistra di questa parola è molto spaziato; presenta sovente un punto dopo la "O" di "BOLLO": è il più raro di tutti i falsi (Fig. 9).
Il secondo tipo ha un punto di colore tra la "P" e la "O" di "NAPOLETANA"; a sinistra della "D" di "DELLA" la linea verticale del triangolo entra nella cornice bianca; angolo inferiore sinistro con linee incurvate verso destra; a sinistra delle lettere "OL" di "NAPOLETANA", nel margine esterno, vi è un segno di incisione. Di questo falso ve ne sono due sottotipi: il primo ha stampa più nitida, margine inferiore bianco e margine sinistro con riga verticale di colore separata dal margine del francobollo; il secondo sottotipo ha il margine inferiore con una riga di colore e la riga colorata del margine sinistro tocca il bordo del francobollo (Fig. 10-10a).
Nel terzo tipo la linea verticale esterna di sinistra oltrepassa, in alto, quella orizzontale; i tratti del triangolo sotto la parola "POSTA"sono più spessi nella parte alta e formano quasi una macchia di colore (Fig. 11).
Nel quarto tipo le cifre "2" e "0" sono nettamente più spaziate; come nel tipo precedente
la linea verticale esterna di sinistra oltrepassa, in alto, quella orizzontale anche se per una lunghezza inferiore (Fig. 12).
Il quinto tipo ha la linea superiore orizzontale esterna di riquadro che prosegue oltre l'incontro con la verticale; le linee superiori orizzontali dei due triangoli superiori sono ad altezze differenti (più bassa la sinistra) - Fig. 13 -
Il sesto tipo ha la parola "DELLA" distanziata dalla riga di cornice inferiore e più vicina a quella superiore; il rombo interno della cornice ha la linea inferiore sinistra che continua oltre la punta del rombo stesso; la scritta "GRA" è molto a destra e vicina alla linea del rombo della cornice interna (Fig. 14).
Nel settimo tipo lo "0" di "20" è piccolo ed aperto in alto; la "G" di "GRA" ha una forma particolare col tratto orizzontale che termina a destra ben oltre la verticale con la parte curva superiore della lettera (Fig. 15).

Primo tipo
Fig. 9: primo tipo
(foto tratta dal "Catalogo Sassone Specializzato" ed. 2002)


Primo sottotipo
Secondo sottotipo
Fig. 10: secondo tipo, primo sottotipo
Fig. 10a: secondo tipo, secondo sottotipo


Terzo tipo
Quarto tipo
Fig. 11: terzo tipo
Fig. 12: quarto tipo
(foto tratte dal "Catalogo Sassone Specializzato" ed. 2002)


Quinto tipo
Sesto tipo
Fig. 13: quinto tipo
Fig. 14: sesto tipo


Settimo tipo
Fig. 15: settimo tipo