La Carta vergata

 

Fronte
 
Retro
Fig. 1: fronte
 

Fig. 1b: retro

(Foto tratte dal "Catalogo Vaccari" ed. 2000/01)

Per spiegare il "mistero" di questo francobollo mi affiderò ancora una volta al grande maestro Emilio Diena ed al suo "Regno Lombardo Veneto - la prima e la seconda emissione".
Riporterò integralmente quanto da lui osservato e pubblicato omettendo solo quei dati che il trascorrere degli anni ha mutato (ad esempio le date estreme di utilizzo) o che non sono strettamente attinenti a questo lavoro. Non vorrei che il lettore ritenesse questa semplice trasposizione riduttiva ma il mio tentativo di spiegare meglio la genesi di questo pezzo potrebbe solo creare confusione. Mi limiterò a dire che, ad oggi, tale varietà è nota solo sul 15 centesimi carta a mano del III° tipo e non si conosce nuovo; la data più antica di utilizzo è il 24 Agosto 1852 e la più recente il 10 maggio 1853; si conosce usato solo a Battaglia, Bergamo, Brescia, Chiari, Cremona, Lonato, Milano, Padova, Treviso e Verona. Si conosce una coppia usata (alcuni cataloghi riportano due) e nessun altro multiplo.
Attenzione a non confondere questo pezzo (rarissimo, meno di 100 pezzi noti) con i pezzi stampati su carta a coste verticali (vedi paragrafo relativo).
Preciso infine che esistono altri francobolli (15c. secondo tipo e terzo tipo e 30c. secondo tipo) mostranti questa caratteristica in modo poco evidente (Diena stesso li definiva "Slightly vergé"): sono assai meno rari.

Scriveva Emilio Diena "La varietà del francobollo da 15 centesimi del Lombardo Veneto, prima emissione, su carta a mano, vergata verticalmente, fu fatta conoscere per la prima volta nella seduta dell'11 Novembre 1880 della Société Francaise de Timbrologie, essendone stato presentato dal segretario, Dr. Legrand, un esemplare sopra lettera intiera, inviato in comunicazione dal compianto mio fratello Carlo. Nel restituire l'esemplare il Dr. Legrand adoperò l'espressione "franchement vergé", per denotare come la carta di quel francobollo abbia in realtà una "vergatura" ben visibile, tanto esaminandone la superficie quanto guardandola per trasparenza; mentre ciò non appare in esemplari che, pur mostrando per così dire delle lievi ondulazioni nel senso verticale alla superficie, queste però non riescono affatto visibili per trasparenza. E' opportuno aggiungere che la varietà tipica, stampata in rosso vivo, non solo mostra la vergatura nel senso verticale ma spesso anche una linea nel senso orizzontale ("vergella", in francese "pontuseau"), prodotta anch'essa dalla forma del telaio che servì alla fabbricazione della carta. Oltre ciò, mi sembra aver notato in un esemplare qualche piccola traccia di una lettera o di un segno in filigrana (forse una marca di fabbrica). La superficie lievemente ondulata della carta è dovuta ai fili metallici del telaio su cui si depositò la pasta di carta durante la fabbricazione.
Come spiegare l'esistenza di francobolli su carta vergata? Sembra probabile che, riscontrata in qualche pacco di carta la mancanza di alcuni fogli, oppure eliminati alcuni perchè difettosi, se ne sia completato il numero con pochi altri di carta vergata, che si avevano sotto mano durante l'operazione del riscontro. Diciamo pensantemente "pochi altri" giacché la rarità della varietà è prova che un numero assai esiguo di fogli venne stampato.
L'annullamento di Verona (due cerchi concentrici con ornato) è il più comune su questo francobollo.
Risulta che il francobollo fu usato nei territori di cinque amministrazioni postali. In questo fatto ci sembra vedere una conferma dell'ipotesi avanzata, dell'aggiunta cioè di uno o più fogli per completare il quantitativo dei pacchi, diciamo meglio di vari pacchi: mentre che se l'aggiunta fosse stata fatta in un pacco solo, è verosimile che le varietà le troveremmo usate dagli Uffici dipendenti da una medesima Direzione, o tutt'al più da due. Questa varietà non è nota allo stato di nuova. Non ho notizia che di un solo paio usato; quello orizzontale nella collezione formata dal compianto Mr. Henry J. Duveen.
Per finire è superfluo dire che la rarità di questo francobollo tentò più volte i falsari, che sofisticarono degli esemplari ordinari, presentandoli come su carta vergata: lavoro paziente e certo non facile, che però fortunatamente non regge ad un attento esame." (Fig. 2).


Falso
Fig. 2:
una falsificazione molto nota tra i collezionisti,
ottenuta probabilmente con un cilindro di legno di bosso, vergato.
Il francobollo è autentico; l'annullo è autentico: la vergatura è falsa...

Non posso aggiungere nulla a quanto scritto dal Diena se non che la vergatura è composta da circa 20/22 linee verticali nello spazio del disegno del francobollo (circa 1,3 millimetri tra ogni vergatura) e che questo tipo di carta si ritrova usato nella produzione di alcuni documenti fiscali dell'epoca.


Tonalità di colore catalogate (secondo il Sassone)

Rosso (colore-tipo)
Rosso chiaro