L' emissione - introduzione generale
Come scritto nell'introduzione
storica, anche il Ducato di Modena si unì al Regno di Sardegna.
Anche i francobolli, dunque, dovevano essere cambiati per eliminare ogni traccia
del passato dominio. Inizialmente i francobolli Sardi avrebbero dovuto prendere
il posto di quelli Ducali a partire dal 1° Settembre 1859. La fornitura
inviata da Torino, tuttavia, non era sufficiente a coprire le prevedibili necessità.
Ne vennero richiesti altri pezzi che però non arrivarono. Per questa
ragione, e forse anche per qualche altra ragione meno chiara di ordine politico
e di convenienza, si decise di emettere una serie speciale, negli stessi tagli
dei valori Sardi.
Ma, visto che la confusione è uno dei lati peculiari del caratteri italico,
in alcuni territori dell'Oltreappenino Modenese i francobolli Sardi vennero
messi lo stesso in vendita....; contemporaneamente si presero accordi con l'orafo
ed incisore Carlo Setti per l'approntamento degli stereotipi della nuova emissione
provvisoria.
Il Setti completò il suo lavoro. Riproduco per curiosità la fattura
finale dell'incisore (Fig. 1).
Fig. 1:
la fattura dell'incisore
Carlo Setti
(tratto da "I francobolli del Ducato di Modena", di E. Diena,
1894)
I francobolli,
raffiguranti l'emblema Sardo, furono stampati dalla tipografia Carlo Vincenzi
di Modena, che fornì anche la carta, di tipo a macchina, sottilissima
(spesso quasi trasparente) e non filigranata. Ancora una volta mi affido alle
parole esperte di Emilio Diena per descrivere il francobollo: "Esso
misura 19,5 x 22 mm. Lo Scudo di Savoia, contornato dal collare della SS Annunziata,
sormontato dalla corona Reale e racchiuso tra un tralcio di quercia ed uno di
alloro, è contenuto in un rettangolo, recante a sinistra "PROVINCIE",
a destra "MODONESI", in alto "FRANCO BOLLO", in caratteri
maiuscoletti. Come per i francobolli Ducali in basso rimaneva, fra due piccoli
ornati angolari, uno spazio nel quale dovevano essere inseriti dei caratteri
tipografici maiuscoletti per la designazione del valore; questi erano tenuti
fermi da una linea inferiore che completa il rettangolo".
Questi i valori che compongono l'emissione:
5 centesimi
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Verde
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15 centesimi
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Bruno, Iª
tiratura
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15 centesimi
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Grigio, IIª
tir. - non emesso -
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20 centesimi
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Ardesia violaceo
- Iª tir.
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20 centesimi
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Lilla grigio
- IIª tiratura
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40 centesimi
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Rosa carminio
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80 centesimi
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Bistro arancio
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Da notare il valore
da 15 centesimi che venne preparato nonostante il cambio di tariffa della lettere
da 15 a 20 centesimi; da ciò la sua grande rarità usato (sempre
insieme ad altri valori); la sua seconda tiratura non venne neppure distribuita.
Era previsto anche un valore da 10 centesimi, poi non eseguito (probabilmente
al suo posto fu emesso proprio il 15 centesimi).
Furono preparate due composizioni tipografiche da stampa con 120 esemplari,
disposti in 4 gruppi di 30 (6x5). Come per l'emissione Ducale anche in questa
serie un interspazio separa i gruppi. E' di circa 1cm di ampiezza e non presenta
filetti interni (Fig. 2). Con la prima composizione si stamparono il
5, il 20 (prima tiratura) e l'80 centesimi, mentre con la seconda il 15, il
20 (seconda tiratura) ed il 40 centesimi.
Fig. 2: il
centro del foglio di 240 esemplari
(tratto da "Modena
- francobolli ed annullamenti", P. Vaccari
editore, 1985)
La stampa, non certo di prim'ordine, diede luogo a varie falle nei disegni ed
a mancanze nelle scritte del cartiglio inferiore, che si presenta spesso con
lettere in parte o del tutto mancanti e/o deformate, mancanza di punti ecc..
Non mancano anche veri errori di composizione tipografica, sempre nelle scritte
inferiori, anche se in minor numero rispetto all'emissione Ducale.
Dal Febbraio
1860, frattanto, vennero regolarmente distribuiti i francobolli Sardi. L'uso
dei pezzi del Governo Provvisorio continuò fino alla fine di Febbraio,
dando luogo ad interessanti combinazioni miste.
Tra le varietà da segnalare qualche rara doppia stampa. Di tutti i pezzi
vennero stampati 120.000 esemplari (per il 15c. complessivi di Iª e IIª
tiratura).