Il Ducato di Modena
E' il più
piccolo tra gli Antichi Stati Italiani, con poco più di 6.000 Kmq di
superficie e 600.000 abitanti.
Ex territorio dei più vasti ed importanti dominii Estensi (comprendenti
anche il territorio di Ferrara, poi passato sotto dominio Papale), passò
sotto gli Austro-Estensi (e quindi sotto "controllo" austriaco)
a seguito del trattato di Vienna e per il matrimonio di Maria Beatrice d'Este
con Ferdinando d'Austria; non a caso ne fu sovrano il Duca Francesco V°
d'Austria, dal 1846, nipote di Maria Beatrice.
All'epoca dell'emissione dei francobolli (1852) il Ducato era diviso nei territori
(e province) di Modena, Reggio, Guastalla, del Frignano, della Garfagnana e
di Massa & Cararra con complessivamente 21 uffici postali (altri seguirono
nello stesso 1852, nel 1853, 1854, 1855, 1858 e 1859).
Le vicende che
portarono alla caduta del Ducato sono come sempre da ricollegare ai moti sardi
per l'unificazione dell'Italia, della IIª Guerra d'Indipendenza. Già
dall'Aprile del 1859 le truppe Sarde avevano cominciato ad occupare i territori
a sud dell'Appennino (Oltreappennino Modenese). Nel Giugno 1859, in conseguenza
della vittoria Piemontese a Magenta ed all'arretramento degli austriaci, Francesco
V° d'Este fu costretto ad abbandonare il territorio rifugiandosi in Austria
con parte dell'esercito Ducale a lui fedele (11 Giugno), istituendo una Reggenza
austriaca..... che resse solo due giorni..... per lasciar posto ad una Giunta
Municipale di Governo. Dal 13 Giugno l'avvocato Luigi Zini detiene la carica
di "Commissario Straordinario Provvisorio" fino al 18 Giugno
(il 20 per altri) quando Carlo Farini viene proclamato "Dittatore delle
Provincie Modenesi", nominato da Eugenio di Savoia.
Il 20 Agosto decade definitivamente la dominazione Austro-Estense e viene proclamata
l'annessione al Regno di Sardegna. Tra la fine di Novembre e l'inizio di Dicembre
del 1859 anche Parma e le Romagne vennero poste sotto la dittatura del Farini
(che diviene "Governatore" dal 1° Gennaio 1860) con il
nome di "Regie Provincie dell'Emilia". L'11 e 12 Marzo 1860
una votazione plebiscitaria suffraga l'annessione al Regno di Sardegna.
Il Governo Provvisorio terminò ufficialmente il suo compito il 18 Marzo
del 1860.
La moneta circolante era la Lira Italiana, composta da 100 centesimi.
Ecco brevemente
quali erano le principali tariffe postali esistenti per una lettera primo porto
per l'interno (fino a 8,75 grammi). Il doppio porto pagava il doppio, il triplo
pagava 3 volte e via dicendo. L'affrancatura per l'interno era obbligatoria
a carico del mittente e le lettere non affrancate o male affrancate venivano
recapitate egualmente ma a carico del destinatario vi era la tassa omessa più
un'addizionale di 5 centesimi per ogni lotto.
Fino a 40 Miglia ( = 75 Km circa) |
5 centesimi
|
Oltre 40 Miglia |
10 centesimi
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Stampati (qualsiasi distanza) |
5 centesimi
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Campioni senza valore (ogni 35gr.) |
10 centesimi
|
Raccomandata |
+25 centesimi
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Ricevuta di ritorno |
25 centesimi
|
Dal 1° Agosto 1859, con l'introduzione delle tariffe Sarde, il porto
per la lettera fino a 10 grammi venne fissato in 20 centesimi. Dal 1° Febbraio
1860 (Oltreappenino) e dal 1° Marzo 1860 (Cisappennino), con la definitiva
entrata in uso dei francobolli Sardi, le tariffe principali furono le seguenti:
Lettera ordinaria nel distretto |
5 centesimi
|
Idem fino a 20 Km |
10 centesimi
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Idem oltre 20 Km |
20 centesimi
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Stampati (qualsiasi distanza) fino 40gr. |
2 centesimi
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Giornali (qualsiasi distanza) fino 20gr. |
1 centesimo
|
Raccomandata |
+25 centesimi
|
Ricevuta di ritorno |
40 centesimi
|