La IIIª emissione - introduzione generale


Il 30 Giugno 1857 è la prima data nota d'uso di un francobollo della terza emissione del Ducato di Parma.
Le tavole da stampa della seconda emissione erano ormai assai consunte ed il risultato estetico dei francobolli (che sin dall'inizio non erano certamente stati un esempio da imitare...) lasciava alquanto a desiderare, per cui sarebbero state da rifare. Fu deciso invece di procedere ad una nuova emissione.

Questa serie nasce nel mistero in quanto non è mai stata trovata traccia di un Decreto ufficiale di emissione....
Il punzone fu anche in questo caso inciso da Donnino Bentelli, addirittura nel 1850 o 1851 (quindi ancor prima della 1ª emissione); tuttavia, per diverse ragioni, non venne mai messo in uso. Nel 1857 si decise invece di utilizzarlo, forse anche per risparmiare le spese di nuovi conii e cliché che, come detto, sarebbero stati da rifare.
Il francobollo, di forma rettangolare, presenta nel centro il Giglio Borbonico su fondo lineato, racchiuso in uno scudo sormontato dalla Corona Ducale, contornato a sinistra da un ramo di quercia ed a destra da uno di alloro, il tutto racchiuso in una sottile e ravvicinata doppia cornice rettangolare. In alto vi è l'altisonante dicitura "DUC. DI PARMA PIAC ECC." (fu proprio la complessità di questo nome una delle ragioni che fecero probabilmente accantonare la stampa di questo francobollo nel 1851); in basso vi è il tassello del valore. La stampa è tipografica in colore, su carta a macchina bianca, di medio spessore, non filigranata e di non buona qualità.
La serie si compone dei seguenti tre valori:

15 centesimi
Vermiglio
25 centesimi
Bruno
40 centesimi
Azzurro

Era previsto anche un valore da 10 centesimi, mai eseguito. Venne fatta una sola tiratura per ogni valore: si conoscono le quantità e le rimanenze, che sono le seguenti:

Valore
Tiratura
Rimanenza
15 centesimi
648.000
354.258
25 centesimi
432.000
321.156
40 centesimi
216.000
143.668

Come sovente accade, il conio originale era unico e senza indicazione del valore che veniva inserito mediante elementi tipografici mobili. I francobolli vennero stampati in fogli di 72 pezzi (9 file da 8 pezzi) dal tipografo Stefano Rossi-Ubaldi, presso la Direzione Postale di Parma.
I cliché ottenuti dal punzone primario sono almeno di due tipi per ogni valore e questo comporta delle lievi differenze nell'aspett
o dei francobolli. Rimando alle schede dei singoli pezzi per maggiori dettagli.
L'utilizzo prolungato delle tavole diede luogo a deterioramenti anche estesi che si presentano con evidenti mancanze od interruzioni di stampa, più estese per alcune posizioni del foglio. Si possono incontrare differenze cromatiche tra i vari esemplari, stante la non uniformità dell'inchiostro usato per la stampa. Il 15c. esiste anche stampato con inchiostro molto oleoso.
Vennero posti fuori corso il 31 Luglio 1859, come tutti i francobolli di Parma.