Segnatasse per giornali- introduzione generale


Come già visto a proposito di altri Ducati, anche il Ducato di Modena, aveva istituito questa tassa sui giornali esteri, principalmente quelli di matrice politica, al fine di ostacolare il diffondersi di idee ostili e troppo liberali.
E, come nel caso di Modena (e come già visto anche per altri Stati), viene collezionata regolarmente anche se non si tratta di un vero e proprio francobollo.
A partire dal Febbraio 1853 e fino all'introduzione degli appositi "francobolli", la tassa venne assolta mediante due timbri, uno in uso a Parma e l'altro a Piacenza (Fig. 1); questa tassa era in vigore fin dall'Agosto del 1852 ma venne applicata praticamente solo dal 1° Febbraio dell'anno successivo. La tassa era fissata in 9 centesimi.

Bollo Parma
Bollo Piacenza
Fig. 1: gli annulli in uso a Parma e Piacenza
(tratto dal "Catalogo Sassone Specializzato", ed. 2001)


Dall'Aprile 1853 comincia a circolare una nuova marca che sostituisce gradatamente questi bolli (quello di Piacenza rimase in uso molto più a lungo di quello di Parma).
Il conio venne eseguito da Donnino Bentelli. Il soggetto è un ottagono a linee curve in cui è contenuta in alto la dicitura "STATI PARMENSI" con al di sotto una linea divisoria orizzontale; nella parte inferiore del francobollo vi è la scritta a semicerchio "CENTESIMI" e sotto l'indicazione del valore. La stampa tipografica in nero venne eseguita su carta azzurra di pessima qualità, sottilissima e non uniforme, senza filigrana, presso la Direzione delle Poste di Parma, in fogli di 60 pezzi (10 file da 6 marche). Ne vennero eseguite due distinte tirature di 120.000 pezzi ciascuna (Aprile 1853 - Settembre 1855) nelle quali la disposizione dei singoli cliché non è uguale. La carta fu in tonalità più scura nella prima tiratura.
Da notare che non venne praticamente mai annullata (tranne qualche rarissimo caso) in quanto non era riutilizzabile da parte dei privati.
Rimase in uso fino alla comparsa della nuova marca da 6 centesimi, il 1° Novembre 1857, che si rese necessaria per la riduzione della tassa.
Questa nuova marca è uguale alla precedente in quanto venne sostituita la cifra "6" alla preesistente cifra "9" ma venne stampata su carta colorata in rosa, sempre di pessima fattura, in fogli da 100 pezzi (10x10) a cura della stamperia Stefano Rossi-Ubaldi. Ne vennero eseguite tre distinte tirature: la prima nell'Ottobre 1857, di 6.000 pezzi, presso la stamperia di cui sopra: la seconda (110.000 pezzi - Novembre 1857) e la terza (600.000 pezzi - Febbraio 1859) presso i locali della Direzione delle Poste di Parma a cura degli addetti della stamperia Rossi-Ubaldi. Quest'ultima tiratura non venne mai utilizzata e fu totalmente immessa sul mercato filatelico. E' distinguibile in quanto la carta è molto più sottile delle due precedenti ed in tonalità più pallida. Questa marca restò valida fino al 14 Giugno 1859 a Piacenza e fino al 7 Luglio 1859 altrove.
Per entrambe le marche si riscontrano numerosi difetti dei cliché con cifre, diciture e cornici sovente interrotte o rovinate (i difetti del 9 centesimi si ritroveranno poi in seguito anche nell'emissione del Governo Provvisorio).
Riassumendo, le marche per giornali sono le seguenti:

Tipo
Colore
Carta
Emissione
Tiratura
9 centesimi
Azzurro chiaro
Medio-sottile
Aprile 1853
120.000
9 centesimi
Azzurro
Sottile
Settembre 1855
120.000
6 centesimi
Rosa
Media
Ottobre 1857
6.000
6 centesimi
Rosa
Media
Novembre 1857
110.000
6 centesimi - non emesso -
Rosa chiaro
Sottile
Febbraio 1859
600.000

Preciso che il colore della carta non è costante per cui vi sono esemplari con tonalità intermedie in tutte le tirature: elemento sicuramente migliore per la distinzione è la comparazione del tipo di carta (media o sottile).