Il Ducato di PARMA


Come il Ducato di Modena, anche il Ducato di Parma è uno degli Antichi Stati di piccole dimensioni, con circa 6.300 Kmq di superficie e 500.000 abitanti.
La sua origine risale alla metà del 1500, per opera di Papa Paolo III. Attraverso varie vicende storiche il Ducato passa in mano ai Borboni con il trattato di Aquisgrana (1748). Fu in seguito sia sotto la sfera di influenza Francese che Spagnola per arrivare poi, col Tratto di Vienna (1815) all'affidamento a Maria Luigia D'Austria. Dal 1847, alla morte di quest'ultima, ritornò ai Borboni. Salì al trono il Duca Carlo III di Borbone-Parma, pugnalato nel 1854, cui succedette il figlio Roberto I sotto la tutela della madre Maria Luisa Berry d'Artois, in quanto minorenne; questa scelse un governo abbastanza liberale, relativamente distaccato dall'Austria.
All'epoca dell'emissione dei primi francobolli (1852) il territorio era diviso nelle province di Parma, Piacenza, Borgo San Donnino, della Valditaro e della Lunigiana (ex territorio Toscano, ceduto nel 1844), e contava appena 8 uffici postali, cui se ne aggiunsero quasi subito altri 3.

Le vicende che portarono alla caduta del Ducato sono come sempre da ricollegare ai moti Sardi per l'unificazione dell'Italia, della IIª Guerra d'Indipendenza. Il 1° Maggio 1859 la Duchessa era costretta ad abbandonare Parma ed a rifugiarsi a Mantova mentre il Governo passò ad una Giunta Provinciale. Tuttavia, l'esercito in buona parte fedele alla Duchessa, rovesciò la Giunta permettendole di ritornare al potere, che riuscì a mantenere fino al 9 Giugno, dopo la vittoria Sarda di Magenta. In tale data la Duchessa abbandona definitivamente e liberalmente Parma, trasferendosi in Svizzera; viene istituita una "Commissione Provvisoria di Governo" (auspicata comunque anche dalla stessa Maria Luisa). Il 14 Giugno le truppe Sarde entrano in Parma ed il 16 Giugno il potere è affidato al conte Diodato Pallieri (mandato da Torino); potere che detiene fino all'8 Agosto, quando passa nelle mani di Giuseppe Manfredi. Un primo plebiscito del 21 Agosto dichiara la volontà popolare dell'annessione al Regno di Sardegna. Contemporaneamente il dittatore Farini assumeva dal 18 Agosto il controllo del territorio ed insieme all'ex Ducato di Modena ed alle Romagne costituiva dall'inizio di Dicembre, le "Regie provincie dell'Emilia".
La decadenza della dinastia Borbonica è sancita nel Settembre del 1859 dall'Assemblea del Popolo ed il 12 Marzo 1860 un nuovo e definitivo plebiscito decreta l'annessione al Regno di Sardegna.

La moneta circolante era la Lira Italiana, composta da 100 centesimi.

Ecco brevemente quali erano le principali tariffe postali esistenti per una lettera primo porto per l'interno (fino a 8,75 grammi). Il doppio porto pagava il doppio, il triplo pagava 3 volte e via dicendo.

Entro il distretto
10 centesimi
Lettere ordinarie
15 centesimi
Stampati (qualsiasi distanza)
5 centesimi
Campioni senza valore (ogni 35gr.)
15 centesimi
Raccomandata
+25 centesimi
Ricevuta di ritorno
25 centesimi


Dal 1° Agosto 1859, con l'introduzione delle tariffe Sarde, il porto per la lettera fino a 10 grammi venne fissato in 20 centesimi. Dal Novembre 1859 tutte le tariffe adottate furono le stesse in vigore nel Regno di Sardegna.