L'emissione - introduzione generale
L'emissione
dei primi francobolli per i territori delle Romagne risale al 1° Settembre
1859.
La prima domanda che sorge spontanea è "perchè mai un'emissione
in Bajocchi, quando si faceva di tutto per cancellare le tracce del dominio
Pontificio?".
La risposta è già stata data indirettamente nell'introduzione
storica.
La Lira Italiana venne introdotta con Decreto del 28 Giugno 1859, e divenne
moneta ufficiale il 1° Novembre.
Il problema è che nelle Romagne i francobolli Pontifici si esaurirono
ben presto per cui si dovette provvedere ad una nuova emissione. Per varie ragioni
storico-politiche e di "convenienza" (vista la situazione piuttosto
caotica che si era venuta a creare nei territori) i francobolli non potevano
essere qualli Sardi, per cui ci si arrangiò come possibile ed in maniera
piuttosto artigianale. Inoltre l'unica moneta che circolava nella realtà
di tutti i giorni era il Bajocco Pontificio, per cui non c'era molto da scegliere!
E così "il 30 Agosto 1859 fu emanato un decreto a firma di Cipriani,
Governatore Generale, che autorizzava l'emissione di una nuova serie di francobolli"
(Donald S. Patton, "The Romagna", marzo 1953).
Non è noto chi fu l'incisore del conio, che fu di tipo con valore mobile.
Il soggetto, semplicissimo, consta di un rettangolo centrale in cui è
inserita la cifra del valore con al di sotto la dicitura "BAI:"; attorno
vi è una doppia cornice rettangolare entro la quale compaiono le diciture
"FRANCO" a sinistra, "BOLLO" in alto, "POSTALE"
a destra e "ROMAGNE" sotto. Negli angoli vi sono 4 piccoli fregi ornamentali.
Di certo non si possono definire belli questi francobolli, tutt'altro! Il Damilano
li definisce "funzionali": un termine elegante per non dire
che erano veramente brutti!
La preparazione
delle matrici fu fatta dalla fonderia Fratelli Amoretti di Bologna.
La stampa venne effettuata con sistema tipografico su carta a macchina colorata,
senza filigrana, di medio spessore (più spessa quella del Mezzo e dell'8
Bajocchi), di probabile fornitura locale, a cura dapprima della "Tipografia
Governativa Della Volpe e Del Sassi di Bologna" ed in seguito della
Tinti & Merlani. La carta fu molto costante nella colorazione ed eventuali
tonalità di colore sono da attribuirsi sia all'azione della gomma che
all'esposizione ai raggi solari; solo il valore da 1 Baj si presenta in due
distinte tonalità di colore.
Vennero stampati fogli di 120 pezzi in due gruppi sovrapposti di 60 (6 file
da 10) separati da un interspazio orizzontale di 8mm circa, utilizzando matrici
ricavate per via elettrolitica dal conio originale, probabilmente di rame. I
francobolli sono divisi tra loro da sottili filetti tipografici: quelli verticali
sono alti come 6 francobolli, mentre gli orizzontali sono interrotti sotto ogni
francobollo; i pezzi della prima e dell'ultima fila non hanno i filetti rispettivamente
sopra e sotto.
Questi i valori che vennero stampati:
Mezzo Bajocco
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Giallo paglia
|
1 Bajocco
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Grigio bruno
|
2 Bajocchi
|
Giallo
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3 Bajocchi
|
Verde cupo
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4 Bajocchi
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Fulvo
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5 Bajocchi
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Violetto
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6 Bajocchi
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Verde giallo
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8 Bajocchi
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Rosa
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20 Bajocchi
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Grigio azzurro
|
Non tutti i valori vennero emessi
contemporaneamente: il 4 Baj si trova utilizzato solo dal 4 Settembre, il 6
Baj dal 22 Settembre, l'8 Baj dal 3 Settembre il 20 Baj dal 5 Settembre.
Tra le varietà principali vi sono alcuni difetti di stampa dovuti ad
imperfezioni dei cliché. Molto rare anche le affrancature miste e di
vario tipo gli usi frazionati (alcuni assai rari).
Furono stampate delle prove di alcuni valori (2, 3, 4, 6, 8, 20 Baj) sia in
grigio su carta bianca che su carta colorata ma con i colori non corrispondenti
ai francobolli successivamente emessi.
Una nota a parte deve essere fatta per un saggio da 1 Bajocco, con disegno completamente
differente dai francobolli poi adottati: è stampato in azzurro su carta
sottilissima bianca o su carta spessa giallognola. La sua origine non è
nota ma viene ormai considerato unanimemente come un vero saggio (Fig. 1).
Fig. 1:
il saggio da 1 Bajocco
(tratto dal "Catalogo Sassone Specializzato", ed. 2001)
La validità dei francobolli venne fissata al 31 Gennaio 1860, anche se il loro utilizzo fu tollerato per tutto Febbraio, visto che i francobolli Sardi erano assolutamente insufficienti alle necessità.
Dei vari valori è nota la tiratura complessiva che è la seguente:
Mezzo baj
|
78.000
|
1 baj
|
125.400
|
2 baj
|
93.000
|
3 baj
|
60.000
|
4 baj
|
90.000
|
5 baj
|
46.800
|
6 baj
|
15.000
|
8 baj
|
21.000
|
20 baj
|
6.000
|