Il Regno di Sicilia
Il Regno di Sicilia
costituisce la parte insulare del Regno delle Due Sicilie (nome di antica origine,
definitivamente tornato in uso dal 1816 a seguito del Trattato di Vienna), comprendente
anche il Regno di Napoli. E' costituito dall'isola di Sicilia più alcune
isolette minori. La Sicilia veniva chiamata anche Trinacria a causa della sua
forma simile ad un triangolo, segnata dai tre "vertici" di
Capo Faro, Capo Passero e Capo Boeo.
Nell'ambito del Regno delle Due Sicilie, il territorio è anche definito
"Dominio al di la del faro", riferendosi al faro di Messina.
La Sicilia fu anticamente dominata da varie dinastie; passata agli spagnoli
fu successivamente attribuita ai Savoia (trattato di Utrech, 1713); passò
poi agli austriaci, scambiata da Amedeo di Savoia con la Sardegna (dal 1720);
si ebbe così una prima unificazione del Regno sotto la bandiera austriaca,
cui si sostituirono poi i francesi sotto i quali i due territori tornarono a
separarsi.
Col Trattato di Vienna venne definitivamente assegnata ai Borbone: si costituì
dunque nuovamente il Regno delle Due Sicilie.
Aveva una superficie di circa 26.700 Kmq e 2,2 milioni di abitanti. Capitale
era Palermo.
Per altri elementi comuni al Regno di Napoli, che non sto ripetere, rimando
all'introduzione storica di quest'ultimo.
Come già
visto per Napoli, anche in Sicilia dall'inizio del 1800 andarono crescendo i
tumulti e le rivolte popolari, sempre alimentati dal malumore popolare che nei
decenni precedenti aveva molto mal sopportato la dominazione Napolatena, più
di una volta imposta con la forza ed aggravata dalla difficile situazione generale
cui era sottoposta l'isola.
Violenti furono i moti insurrezionali del 1848, durante i quali il re Ferdinando
II, non potendo neppure contare sull'appoggio Austriaco in quanto Papa Pio IX
aveva vietato il passaggio attraverso i propri territori, non esitò a
far bombardare la città di Messina (Settembre 1848): questo gli valse
il non invidiabile nomignolo di "Re Bomba", col quale è
sovente ricordato.
Morì a Caserta il 22 Maggio 1859, lasciando il potere nelle mani del
primogenito Francesco II.
Le vicende che portarono alla caduta del Regno di Sicilia (ed in seguito di
tutto il Regno delle Due Sicilie) rievocano nomi e situazioni importantissime
nella storia italiana.
Il 6 Maggio 1860 (il 5 Maggio per alcuni) è la data che segna l'inizio
della fine....
Giuseppe Garibaldi (cfr. Intr. al Regno di Napoli per la fotografia) parte da
Genova, esattamente da Quarto, con poco più di un migliaio di volontari,
diretto verso la Sicilia: è la famosa "Spedizione dei Mille";
lo sbarco a Marsala, nei pressi di Trapani, avviene l'11 Maggio. L'avanzata
sul territorio è irrefrenabile, sostenuta anche dalla popolazione sempre
più desiderosa di libertà e di unirsi al Regno di Sardegna: violente
battaglie vedono le truppe Borboniche sempre sconfitte. A fine Maggio Garibaldi
entra a Palermo, ormai del tutto sostenuto dalla popolazione in rivolta. Le
truppe Borboniche sono costrette alla resta, le città vengono conquistate
in numero sempre maggiore e l'isola passa nelle mani Garibaldine. Il 6 Giugno
a Palermo viene definitivamente proclamata decaduta la dinastia Borboneca nella
città. Nei mesi seguenti anche l'interno dell'isola viene completamente
conquistato; dure battaglie si susseguono, tra cui quella violentissima e famosa
di Milazzo. Ormai l'avanzata Sarda non può più essere fermata.
Il 21 e 22 Ottobre si svolgono i plebisciti che sanciscono formalmente la fine
del Regno delle Due Sicilie. Il 2 Dicembre Vittorio Emanuele entra a Palermo
da trionfatore assoluto.
La moneta circolante nel Regno di Sicilia era il Ducato Napoletano, suddiviso in 100 Grana, equivalente a 10 Carlini oppure a 200 Tornesi. Un Ducato equivaleva a 4,25 Lire italiane. Va ricordato che da sempre vi è una polemica tra i vari studiosi se il Grano Napoletano e quello Siciliano abbiano o meno lo stesso valore: alcuni sostengono sia così, altri dicono che quello Siciliano valeva esattamente la metà. Entrambe le tesi hanno argomentazioni storiche ed economiche complesse e difficili. Ai fini di questo lavoro si possono considerare equivalenti le due monete.
Ecco brevemente
quali erano le principali tariffe postali esistenti (piuttosto complesse) per
l'interno. Le lettere affrancate per almeno metà della tassa pagavano
a destino la differenza mancante; se erano affrancate per meno della metà
pagavano a destino l'intera tariffa.
Lettera di un foglio fino a 50 miglia (*) |
2 grana
|
Lettera di un foglio da 50 a 100 miglia |
3 grana
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Lettera di un foglio da 100 a 150 miglia |
4 grana
|
Lettera di un foglio oltre 150 miglia |
5 grana
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Lettere da due fogli |
Il doppio
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Lettere per oncia (*) |
Il quadruplo
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Lettera da 1 a 3 fogli nel circondario postale |
1 grano
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Lettera nel circondario postale - ogni oncia |
3 grana
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Giornali e stampe - 1 foglio |
Mezzo grano
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Giornali e stampe - 2 o 3 fogli |
1 grano
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Giornali e stampe - da 4 a 6 fogli |
2 grana
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Giornali e stampe - da 7 a 10 fogli |
3 grana
|
Giornali e stampe - oltre 10 fogli |
Mezzo gr./foglio
(min. 4 gr.)
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Assicurate |
Il doppio
|