La IIª emissione - introduzione generale
La seconda emissione
dello Stato Pontificio risale al 21 Settembre 1867.
La causa di questa nuova emissione fu il cambio di moneta (dal Giugno del 1866
si era infatti passati al sistema metrico-decimale) per cui i francobolli precedenti
andavano sostituiti. L'autorizzazione papale arrivò in data 12 Settembre
1866.
Lo sforzo creativo non fu certo notevole.....visto che si utilizzarono i cliché
dell'emissione precedente, sostituendone i valori!
Più precisamente i valori della nuova serie furono i seguenti:
2 centesimi
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Verde
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Ricavato
dal 2 bajocchi
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3 centesimi
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Grigio
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Ricavato
dal mezzo bajocco
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5 centesimi
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Azzurro
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Ricavato
dal 3 bajocchi
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10 centesimi
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Vermiglio
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Ricavato
dall'8 bajocchi
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20 centesimi
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Rosso indiano
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Ricavato
dal 4 bajocchi
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40 centesimi
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Giallo
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Ricavato
dal 6 bajocchi
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80 centesimi
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Rosa
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Ricavato
dall'1 bajocco
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Il valore da 2 Centesimi venne approntato rapidamente (autorizzazione papale
del 24 Luglio 1867) in quanto la tariffa per le stampe era stata diminuita da
3 a 2 Centesimi. Lo stesso valore da 3 Centesimi era originariamente destinato
ad essere stampato in verde. Non venne emesso e fu invece sostituito in seguito
dall'esemplare grigio (forse perchè nel frattempo la carta era stata
già comperata e consegnata?). Dell'originale valore verde vennero distrutti
i fogli già preparati ad eccezione di 5 pezzi giunti fino a noi, che
sono, ovviamente, una grandissima rarità.
I restanti fogli vennero usati per stampare il valore da 2 Centesimi.
I bozzetti (matrici galvanoplastiche) furono preparati da Salvatore Montarsolo
che li fatturò a 48 Lire (per 6 matrici, senza quella del 2 Centesimi,
che come detto, fu approntata in seguito).
La preparazione degli stereotipi fu fatta a cura della ditta Coccapellier. La
stampa venne eseguita con metodo tipografico in nero dalla "Regia Tipografia
della Camera Apostolica" di Roma in fogli di 64 pezzi divisi in 4 gruppi
di 16 separati da un interspazio a croce e con un notevole bordo di foglio esterno
(non raro da trovarsi ancor oggi unito ai francobolli). La carta venne fornita
dalla ditta tedesca Schmitt & Wast, attraverso il banchiere Carlo Kolb,ed
è assai particolare in quanto è lucida, gessata e colorata in
superficie. A causa della sua origine viene anche detta "carta di Germania":
lo scopo era quello di avere una superficie liscia: se si fosse tentato di eliminare
l'annullo la stampa sarebbe svanita. E così avvenne, forse anche oltre
il desiderato: non è raro infatti trovare pezzi di questa emissione col
disegno mancante in maniera notevole. In precedenza era stata scartata la fornitura
di carta della ditta Testa e Picardi perchè non ritenuta idonea
(cfr. "I bolli di Roma dalle origini alla fine del XIX secolo" di
Mario Gallenga, sul "Notiziario ASIF" nr. 178 del 2 Febbraio 1979).
Da notare come per il valore da 3 Centesimi esistano due varianti cromatiche nettamente distinte (e catalogate separatamente): grigio e grigio-rosaceo. Anche per quanto concerne il 40 centesimi vengono catalogate due differenti tirature: nella prima vi è il punto dopo la cifra "40", nella seconda no. Non mancano anche in questa emissione svariati difetti di stampa e cliché con cornici ammaccate ed interrotte, punti mancanti, disegni incompleti ecc.. Tra le varietà più interessanti si segnalano le doppie stampe. Rarissimi, a differenza della prima emissione, gli usi frazionati.
Sempre dall'articolo che ho citato sopra del Gallenga, si possono desumere, sia pure suscettibili di qualche aggiustamento in diminuzione (alcuni fogli furono usati per le prove di dentellatura dell'emissione successiva), le tirature approssimative dell'emissione:
2 centesimi
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339.200
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3 centesimi
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79.200
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5 centesimi
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307.200
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10 centesimi
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800.000
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20 centesimi
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390.400
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40 centesimi
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256.000
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80 centesimi
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115.200
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Del 3 Centesimi, 60.000 pezzi si riferiscono alla tonalità grigia e 19.200 a quella rosacea.