La I ª emissione - introduzione generale


L'emissione dei primi francobolli da parte del Granducato di Toscana risale al 1° Aprile 1851.
L'Amministrazione Toscana si servì dell'esperienza austriaca in materia ed infatti un funzionario venne inviato da Vienna a dare consigli e spiegazioni (tale Giuseppe Hueber).
Il soggetto prescelto fu "Il Leone dell'Etruria coronato", detto anche "Marzocco". Il leone, poggiante su una sorta di piccolo piedistallo, è al centro del francobollo, volto a sinistra, e tiene sotto la zampa sinistra lo scudo gigliato. Attorno vi è una doppia cornice rettangolare con (da sinistra a destra) le diciture "FRANCOBOLLO", "POSTALE", "TOSCANO". Il soggetto prescelto deriva dal simbolo della città di Firenze, il Leone che sovrasta lo scudo; il celebre Donatello ne fece una famosa scultura, denominata appunto "Marzocco" che eseguì agli inizi del 1400. E pensare che ancora oggi, nella dizione popolare Toscana, si definisce "Marzocco" un uomo sciocco, inutile e "sempliciotto"...

Nella parte inferiore del francobollo vi è il tassello del valore ed ai quattro angoli vi sono altrettanti piccoli ornati di forma quadrata. Il conio originale aveva il tassello inferiore pieno, per cui venne asportata la parte corrispondente, operazione che lasciò qualche minima traccia: ad esempio a destra del tassello del valore c'è normalmente un po' più di spazio che a sinistra (Fig. 1). Inoltre il bordo inferiore è interrotto sia a destra che a sinistra, tranne in alcuni casi, specie nelle prime tirature, dove alcune volte si può trovare completo da entrambi i lati (non comune) o da uno solo (infrequente) (Fig. 2).

Larghezza tassello
Fig. 1: il tassello del valore è sovente più spaziato a destra

Aperto
Chiuso a sinistra
Tassello aperto
Tassello chiuso a sinistra
Chiuso a destra
Completamente chiuso
Tassello chiuso a destra
Tassello completamente chiuso

Fig. 2: come può presentarsi il tassello del valore


Il francobollo, di forma rettangolare, misura mm 18,5x22,5 circa. Il conio originale venne eseguito in acciaio da Giuseppe Niderost, uno dei più valenti incisori della Zecca Granducale: il lavoro fu eseguito in breve tempo. I vari cliché da stampa vennero preparati dalla fonderia Alessandri e la stampa fu effettuata dalla "Tipografia Granducale F. Cambiagi e Co." di Firenze, presso i locali della Soprintendenza delle Poste, in Piazza della Signoria, con sistema tipografico. Venne preparata una sola tavola da stampa senza l'indicazione del valore che, come detto, veniva inserita di volta in volta con caratteri mobili. I fogli comprendevano 240 pezzi, disposti in 3 gruppi sovrapposti di 80 (5 righe di 16 pezzi), separati tra loro da un'interspazio molto ridotto, circa 1,5 millimetri. I tre gruppi venivano separati prima di essere consegnati per la vendita cosicchè non si possono avere coppie separate dall'interspazio ma al più esemplari che lo mostrano sopra o sotto (cfr. la sezione "Approfondimenti"). Pochissimo anche lo spazio tra i singoli francobolli (meno di 1 millimetro) e questo spiega la difficoltà di trovare pezzi ben marginati, come sanno bene i collezionisti! Tutta la composizione da stampa era racchiusa da un filetto tipografico colorato distante circa 1,5-2 millimetri. Alcuni dicono servisse per sostenere la composizione, altri per tenere uniti i cliché. Poichè il bordo veniva tagliato prima di consegnare i francobolli, è assai raro trovarlo (cfr. la sezione "Approfondimenti").
Veniamo ora alla carta, altra "croce" degli amanti di questi francobolli. E' di tipo a mano, di qualità relativamente buona, di spessore variabile. Era tinta di colore azzurro (alcuni dicono mediante bagno in acqua altri dicono che era tinta in pasta...), ma non mantenne certo costante questa colorazione durante le varie tirature successive che si ebbero, tant'è che la si trova sia in tonalità azzurra che in tonalità grigia, passando per tantissime sfumature intermedie, non sempre semplici da classificare. La carta era filigranata, a scopo di sicurezza. Venne usata della carta già disponibile, facendo qualche modifica alla filigrana a cura della Cartiera Cini di S. Marcello Pistoiese. E' impressa in maniera molto marcata e talvolta rompe addirittura la carta. E' formata da 4 file di tre corone separate da 5 linee orizzontali e da una verticale (Fig. 3-4).

Filigrana corona
Francobollo
Fig. 3: la filigrana "corona" come si presenta nel foglio e nel francobollo
(la foto del foglio è tratta dall'articolo sotto citato)


Coppia
Fig. 4: foto di una coppia del 4 Crazie, in versione "normale",
"al retro" ed "al retro in negativo".
La filigrana è perfettamente visibile.
Da notare anche la falla occasionale di stampa sulla seconda "L"
di "FRANCOBOLLO" nell'esemplare di destra e l'ammaccatura
dell'angolo superiore destro, dovuta ad una deformazione del cliché.


Per chi volesse approfondire il discorso sulla stampa di questi francobolli, ho sott'occhio uno splendido articolo, assai dettagliato (da cui ho tratto parte delle informazioni) apparso sulla rivista Vaccari Magazine, nr. 24 del Novembre 2000 a cura di Ferruccio Lucini e Luigi Sirotti. Rimando inoltre alla sezione "biblioteca"per l'elenco di altre importanti opere.

I francobolli che compongono l'emissione non vennero preparati ed emessi contemporaneamente, ma secondo questo "calendario ufficiale": le reali date d'uso conosciute sono in alcuni casi posteriori a quelle ufficiali di emissione: sono riportate nelle singole schede dei francobolli.
Di ogni valore esistono sia tirature stampate su carta azzurra che grigia che in tonalità intermedie: solo il 2 Soldi venne stampato unicamente su carta azzurra ed il 60 Crazie è solo su grigio:

1 Quattrino Nero
1 Settembre 1852
1 Soldo
Giallo
1 Aprile 1851
2 Soldi
Scarlatto
1 Aprile 1851
1 Crazia
Carminio
1 Luglio 1851
2 Crazie
Azzurro
1 Aprile 1851
4 Crazie
Verde
1 Aprile 1851
6 Crazie
Indaco
1 Aprile 1851
9 Crazie Viola bruno
1 Luglio 1851
60 Crazie Scarlatto cupo
1 Novembre 1852

Da sottolineare come il valore da 60 Crazie, di elevato facciale, ebbe scarso impiego: è notevolmente raro.
Non si conosco le tirature dei valori. Come già accennato la carta su cui vennero stampati si presenta nelle due tonalità principali azzurro e grigio ed in moltissime tonalità intermedie; anche i francobolli ebbero degli inchiostri non costanti e si possono trovare in tinte notevolmente differenti e con inchiostrazioni più o meno abbondanti, che arrivano talvolta a coprire parte del disegno e delle scritte. Nell'esposizione delle schede dei singoli valori mi limiterò a rappresentare un esemplare-tipo, per evitare di creare confusione. Inoltre cercherò di scegliere gli esemplari in modo che sia visibile il francobollo, magari a scapito di qualche margine "toccato", piuttosto che di pezzi con grandi margini ma annulli molto coprenti. Se qualcuno disponesse di esemplari nuovi di ottima apparenza od usati migliori di quelli che espongo, potrà contattarmi: sarò ben lieto di utilizzarli!
Tra le varietà vanno segnalate molte ammaccature dei cliché dovuti sia al logorio degli stessi, che a ritocchi in fase di stampa, che alla poca attenzione nella sostituzione di pezzi rovinati (qualche martellata di troppo ha lasciato segni perenni... cfr. la sezione "Approfondimenti"). Si possono poi trovare rari esemplari senza filigrana (in base alla disposizione del tappeto di linee e corone poteva capitare che qualche pezzo "cadesse" in una zona senza filigrana).
Si conoscono prove di stampa di alcuni valori, stampate su carta bianca senza filigrana ed anche su carta già stampata sia con altri francobolli sia tratta da libri! Vi sono anche prove stampate in nero su carta bianca o colorata sempre senza filigrana.
Ebbero validità al 31 Dicembre 1859 (tranne il 2 Soldi che venne posto fuori corso il 20 ottobre 1852).