L' emissione - introduzione generale


L'emissione dl Governo Provvisorio (per le note storiche rimando all'introduzione generale alla Toscana) ebbe luogo il 1° Gennaio 1860.
Essendo decaduto il precedente regime ed essendo entrata in vigore la Lira Italiana era dunque necessario approntare nuovi francobolli.
Anche in questo caso, come già abbiamo visto per le emissioni di altri Ducati, si risparmiò al massimo e non si fece un grande sforzo creativo.... Infatti si prese il conio dell'emissione precedente e si sostituì il Marzocco con lo Stemma dei Savoia: tutto il resto fu mantenuto esattamente identico.
Stesso incisore: Niderost. Stessa tipografia: Cambiagi e Co. di Firenze. Stessa carta: filigranata a linee ondulate, di bassa qualità e sottile come nella 2ª emissione. Stessa composizione della tavola: 240 pezzi in 3 blocchi sovrapposti di 80 separati da un piccolo interspazio e contornati da un filetto tipografico, in questo caso un po' più spesso e un po' più facile a trovarsi che non per le emissioni precedenti. Stesso modo di stampa: tipografico.
Sarebbe solo ripetitivo continuare a descrivere ancora i dettagli tecnici: rimando il paziente lettore all'introduzione della prima emissione Granducale.
Va solo notato come il lavoro di preparazione, un po' frettoloso, portò parecchi danni ai cliché: le scritte sono in generale più deteriorate rispetto ai francobolli precedenti. Le cornici esterne sono alcune volte incurvate. Le operazioni di inserimento del cartiglio inferiore lasciarono inoltre degli spazi vuoti notevolmente evidenti sia ai lati del cartiglio stesso, che sopra dove è sovente visibile uno spazio bianco mancante di stampa.
I valori emessi furono i seguenti:

1 Centesimo
Violetto bruno
5 Centesimi
Verde
10 Centesimi
Bruno
20 Centesimi
Azzurro
40 Centesimi
Carminio
80 Centesimi
Carnicino
3 Lire
Ocra giallo


Come per le altre emissioni Toscane, non si conosce la tiratura.
Nel cartiglio inferiore troviamo diverse diciture a seconda dei valori, e precisamente:


1 Centesimo
1 CENTES.
5 Centesimi
5 CENTES.
10 Centesimi
10 CENTES.
20 Centesimi
20 CENT.
40 Centesimi
40 CENT.
80 Centesimi
80 CENT.
3 Lire
3 LIRE IT.


Varie furono le tirature dei francobolli e molte le tonalità di colore che si possono trovare, alcune sensibilmente differenti. Tra le varietà di stampa vi sono macchie e punti di colore, nonché gli immancabili ammaccamenti dei cliché, con cornici rotte, storte, diciture rovinate ecc.. Rarissimi gli usi frazionati.
Qualche parola in più merita il valore da 3 Lire: è a tutti nota la grandissima rarità di questo valore, che aveva un potere di affrancatura molto elevato. E' rarissimo in qualsiasi stato si trovi ed appena due sono gli esemplari conosciuti su busta. Benchè non sia in assoluto il più raro tra i francobolli degli Antichi Stati (pensiamo all'80 centesimi usato del Governo Provvisorio di Parma) è conosciuto (e sognato...) da tutti i collezionisti come la più grande rarità della filatelia antica Italiana (attenti ai falsi!!!!!).

E' inoltre il primo francobollo che riporti la scritta ITALIANO (sia pure abbreviata).

Questi francobolli restarono in uso fino 31 Dicembre 1861 ma si trovano usati anche posteriormente (anche fino al 1863!).
Si conoscono usati anche in altre regioni e perfino con i francobolli della prima emissione del Regno d'Italia.

Un uso molo noto di questa emissione (e qui apro una brevissima parentesi di storia postale) è quello conosciuto come "Cacciatori del Tevere". Nel Settembre del 1860 un reparto di circa 800 volontari, con a capo il colonnello Luigi Masi entrò nel territorio Pontificio per tentarne la conquista, sperando di arrivare fino a Roma. L'avanzata nell'alto Lazio aveva successo tanto che i volontari si avvicinarono effettivamente molto a Roma, occupando varie località; tuttavia al Masi fu ordinato di fermarsi a seguito degli accordi presi tra il Piemonte e la Francia. I Cacciatori del Tevere si ritirarono, restituendo allo Stato Pontificio i territori del Lazio ma mantenendo quelli dell'Umbria, ormai divenuti Sardi.
Durante il loro procedere utilizzarono francobolli Toscani, annullati dai vari uffici Pontifici che incontravano. Queste corrispondenze sono assai rare e ricercate.